“La riorganizzazione dell’Osservatorio Ambientale è innanzitutto una risposta alle richieste emerse dal territorio”.Così il Commissario di governo per il Terzo Valico, Iolanda Romano, all’indomani della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 27 aprile della Delibera del Cipe che sancisce la modifica della composizione dell’Osservatorio Ambientale e lo spostamento della sede operativa da Roma alla Prefettura di Alessandria.

Firmata dal Ministro dell’economia Pier Carlo Padoan e accolta dal Cipe l’1 dicembre 2016, la delibera è stata registrata alla Corte dei conti il 12 aprile 2017.  “Si tratta” sottolinea il Commissario Romano “di una modifica attesa da tempo, che porta uno strumento essenziale come l’Osservatorio Ambientale direttamente sul territorio di cui si sta occupando. Questo permetterà di toccare con mano e immediatamente le problematiche relative all’impatto del cantiere sull’ambiente, favorendo analisi e decisioni più prescrittive per il Cociv e più rapide nei temi di risposta”.

L’Osservatorio Ambientale sarà composto da un rappresentante ciascuno del Ministero dell’ambiente (anziché tre), uno del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (anziché due), uno della Regione Piemonte, uno della Regione Liguria, uno della Provincia di Alessandria e uno della Città metropolitana di Genova; a questi si aggiungono, per la prima volta nell’Osservatorio ambientale di una grande opera, un rappresentante dell’Istituto superiore di sanità, uno dell’Arpa Liguria e uno dell’Arpa Piemonte; le Arpa quindi avranno piena titolarità all’interno dell’organo a cui finora hanno partecipato solo in qualità dii supporto tecnico. Alle sedute dell’Osservatorio sarà inoltre invitato a partecipare, in via permanente e senza diritto di voto, un rappresentante di RFI Rete Ferroviaria Italiana. Il Presidente dell’Osservatorio sarà ancora designato dal Ministero dell’ambiente, ma d’ora d’intesa con i Presidenti della Regione Piemonte e della Regione Liguria.

La novità più impattante riguarda la sede dell’Osservatorio, che viene spostata da Roma alla Prefettura di Alessandria. Come si legge nella delibera, la proposta di spostamento dell’Osservatorio “muove da problemi di funzionalità posti da parte di alcuni comuni interessati dalla realizzazione dell’opera, in quanto la sede d’incontro a Roma, e a volte in videoconferenza con Torino e Genova, e la cadenza mensile degli incontri avrebbero determinato criticità anche dovute all’eccessiva distanza dal territorio, e il conseguente divario nella comunicazione sugli impatti ambientali dell’opera fra le amministrazioni pubbliche e i gruppi  contrari all’opera stessa ha favorito la diffusione di informazioni che hanno creato una situazione di tensione e la sfiducia verso l’esecuzione dell’intervento si è acuita, con discredito verso i dati sul monitoraggio ambientale e sui rischi per la salute dei lavoratori e dei cittadini”.

Una volta designati, i rappresentanti dei soggetti componenti l’Osservatorio Ambientale sottoscriveranno un accordo procedimentale che ne definirà le funzionalità, la frequenza degli incontri, il regolamento interno, le eventuali risorse aggiuntive da destinare al supporto tecnico e le modalità di comunicazione con i soggetti esterni, tenendo conto del fatto che il funzionamento dell’Osservatorio non dovrà implicare costi aggiuntivi a carico del quadro economico Terzo Valico. Nei prossimi giorni, l’Osservatorio Ambientale effettuerà inoltre un sopralluogo nei siti di deposito della provincia Alessandrina.

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